La Via Lattea – la splendida scia luminosa che attraversa in diagonale la volta celeste e accompagna da sempre la vita dell’uomo – non è più visibile ad occhio nudo per un terzo della popolazione mondiale. Il responsabile? L’inquinamento luminoso.
Per noi italiani la Via Lattea non è più visibile dalla Pianura Padana e nelle grandi città. Fortunatamente ci salva la presenza di numerosi rilievi montuosi sui quali è ancora possibile ammirare il cielo stellato.
La situazione è destinata a peggiorare per via della sempre maggiore urbanizzazione nei Paesi in via di sviluppo: le luci delle nostre città si vanno a riflettere sulle particelle d’acqua in sospensione negli strati più bassi dell’atmosfera e, complice l’inquinamento, il cielo anziché diventare blu rimane lattiginoso nascondendo le stelle al nostro sguardo.
Il problema non riguarda solo i romantici e i sognatori. L’assenza delle stelle danneggia la qualità del nostro sonno e, nei casi più gravi, finisce col modificare le abitudini di molti animali nelle ore notturne.
Del problema si è occupato un un gruppo di ricercatori internazionali guidato da Fabio Falchi dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso di Thiene, vicino a Vicenza, che ha studiato i dati forniti dal satellite Suomi NPP e li ha integrati con indagini condotte a terra sul grado di luminosità delle diverse aree geografiche.
Il risultato è un atlante che individua le aree in cui l’inquinamento luminoso è maggiore. Secondo lo studio il 60% degli europei e quasi l’80% degli statunitensi non riesce più a vedere la Via Lattea e la situazione peggiora in alcuni Paesi come Singapore, il Kuwait e gli Emirati Arabi.
Le popolazioni meno colpite dall’inquinamento luminoso sono il Ciad, la Groenlandia, la Mauritania e il Madagascar: in queste aree ii tre quarti degli abitanti vivono in condizioni di cielo incontaminato.
In risposta al problema, in Italia, è nato il progetto Astronomitaly, fondato da Fabrizio Marra: si tratta di incentivare una forma di turismo responsabile realizzando una rete del turismo astronomico con una mappa delle migliori destinazioni certificate per osservare le stelle.
Un’iniziativa che ha vinto il Premio Talento Italiano 2014 per la sua capacità di dare forza ad un turismo sostenibile, capace di valorizzare le peculiarità del territorio, ma anche un piccolo passo nella giusta direzione.